giovedì 3 gennaio 2013

Riflessioni a partire da un articolo del Trentino sul bracconaggio

Di Luca Dapor


Nel dramma Sacrificio troviamo contrapposti due personaggi, due fratelli, Aldo e Diego che incarnano due modi opposti di vivere non solo la vita ma la natura stessa (non solo quella umana). Il primo, il maggiore, è un bracconiere, come lo era suo padre e come lo sono tanti del paese e della valle; il secondo è una guardia forestale, che lavora per il Parco e difende esattamente ciò che il fratello maggiore Aldo vorrebbe non esistesse: il Parco.
Diego afferma che senza il Parco ci sarebbero meno animali e le montagne sarebbero ricoperte di cemento, ed Aldo risponde che senza il Parco ci sarebbero gli stessi animali ma molti più soldi.

Ma in una società che cerca di esser sempre più "green" e che porta come vessillo della campagna del proprio sviluppo sociale il rispetto per la natura unito all'integrazione dell'uomo con la stessa: è possibile che si senta ancora parlare di bracconaggio? o forse è ormai la "formula del Parco" a tutela della flora e fauna che non ha più ragion d'essere strutturata nel modo in cui fino ad oggi l'abbiamo concepita divenendo solamente uno spreco di risorse economiche, come afferma Aldo, ancor più preziose per la popolazione sul territorio in questi tempi di crisi?
Per quanto riguarda le ragioni del bracconaggio ed altre attività similari, ritengo che il dibattito non possa esser liquidato con un è "giusto o non è giusto". Ritengo che vi sia da fare alla base un ampio discorso antropologico e sociologico e certo questa non è la sede per parlarne e nemmeno materia di mia competenza.
Rispetto alla seconda domanda credo che il tutto non possa essere risolto semplicisticamente sul piano dell'opportunità o meno dal punto di vista economico, poiché i costi e benefici riguardanti qualsiasi operazione ed ancor di più quelle riguardanti il nostro territorio vanno a toccare ambiti più complessi e credo ancor più interessanti rispetto alla mera cifra in euro, anche se a più zeri.
Un incontro al Museo di Scienze Naturali con a tema questi due punti potrebbe essere un'occasione per dialogare e capire di più, senza la pretesa di una risposta risolutiva ma con l'attenzione al mettersi in discussione come individui e come territorio.

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