sabato 14 dicembre 2013

Davanti ai "Cani" di Caterina Marinelli si resta davvero meravigliati

Di Elena Galvani e Jacopo Laurino

Siamo stati ieri sera a Segonzano per vedere la mostra dedicata dal Comune all'artista Caterina Marinelli che vive e lavora a Piazzo (frazione di Segonzano).
Daniela Rosi, curatrice della mostra, ci aveva suggerito di non perderla. 
Non siamo riusciti ad andarci prima, per motivi di lavoro. La mostra ormai è in chiusura, c'è tempo di vederla fino a domani, domenica 15 dicembre, ma invitiamo caldamente tutti coloro che non l'abbiano ancora fatto ad andare a vedere le opere di Caterina esposte nell'auditorium delle scuole di Segonzano. Ci è bastato mettere piede nella piccola sala dell'esposizione per capire immediatamente che valeva la pena mettersi in macchina e arrampicarsi fin lì.
Le sculture, quasi tutte di terracotta, rappresentano cani. Cani colti in una delle loro azioni naturali. Cane che scava, cane che prende la mosca, cane che si gratta, cane che si nasconde, cane che defeca, cane che vomita, cane rabbioso, cane che urina, che che lotta, cane che scruta. E' la vita rapita nell'attimo, in tutta la sua gioia e in tutta la sua tragicità.
Noi non conoscevamo Caterina Marinelli, purtroppo. Ora sappiamo che c'è. Sappiamo che i cani sono una delle sue passioni che non la abbandonano dall'infanzia. Sappiamo che li rappresenta anche in sculture fatte con carta di giornale piegata, o in legno, o dipinti su tela. In pose naturali o fantasiose. C'è anche un cane che guida il treno della Trento-Malé... La Marinelli ha anche altre passioni, che diventano oggetto della sua espressione artistica, come la tassidermia.
Rimane la voglia di conoscere meglio questa artista potentissima che vive e lavora in Trentino. Siamo felici di poterne parlare su questo blog rinnovato e dedicato allo slow theatre.
Un ennesimo grazie, infine, a Daniela Rosi , responsabile dell'attività culturale del Centro riabilitativo "Franca Martini" di Trento, uno dei più preziosi "regali" del Progetto Sacrificio. Daniela è stata, ed è, un punto di riferimento importantissimo. Il suo bellissimo ufficio, ingombro di opere di artisti da lei scoperti e incoraggiati, è stato spesso un porto sicuro, in cui trovare sempre consigli illuminanti, stimoli e, soprattutto, un'amica, nel senso più alto e più umano del termine.

Elena e Jacopo

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