mercoledì 31 ottobre 2012

Allora sì che il gioco diventa pericoloso e si rischia davvero di non uscirne mai...

Di Daniela Vaia

Tante cose nella testa... tante cose da dire... tanti pensieri da formulare... ma quando mi ritrovo in mezzo ad altri ragazzi semisconosciuti tutto si blocca... i pensieri si sfumano in un silenzio imbarazzante... un po' come Marta che cerca di dire quello che sente ma non del tutto ci riesce. Viene bloccata dalla sua personalità, dal suo timore di dire le cose come sono realmente per paura di allontanare o di perdere ciò che al mondo ha di più caro... è forse un po' una realtà che accomuna i giovani di oggi, che spesso si chiudono nel loro piccolo mondo e non hanno la forza e nemmeno la voglia di guardare all'esterno... Si creano uno spazio limitato dove pochi possono entrare; dove si consumano divertimento, sballo ed eccessi... un angolo di paradiso dove tutto sembra perfetto: gli amici sempre pronti a far festa, alcool e droga con cui sballarsi sempre a portata di mano, regole inesistenti per divertirsi tutto il tempo che si vuole... Nella nostra società questa, purtroppo, è una realtà sempre più presente, non solo tra i ventenni, ma anche e soprattutto tra i ragazzini non ancora maggiorenni... Ragazzini che sempre più facilmente si procurano la " roba " da soli, che sempre più ignorano le regole, che sempre più rischiano di dimenticare i veri valori della vita  e di buttare via le occasioni che essa offre perché travolti da un mondo parallelo che sembra darti tutto ma che in realtà ti da solo astinenza, tristezza e solitudine... Non si negano a nessuno le proprie esperienze, anche perché non si impara se non da quelle e dai propri errori; ma se una volta sperimentato non si riesce ad uscire da quel circolo vizioso allora sì che il gioco diventa pericoloso e si rischia davvero di non uscirne mai...

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