lunedì 27 agosto 2012

Sul "Re Lear" di Strehler

Considerazioni di una candidata aiutoregista
Di Maria Grazia Ruggeri

Ma certo, è un circo!
Non l’ho visto subito…pessima immagine e velo sugli occhi.
Svelato, lo spazio è proprio quello!
Senza più alcun dubbio.
I tiranti del tendone sul fondo, la terra, le poche cose e il semplice gusto…
Giusto!
Lì non si può scherzare, signori, sono al vento tutte le nostre abilità e le disabilità, le perfezioni del gesto e le deformità dell’anima.
Non c’è cambio di scena, tutto avviene dove deve avvenire, tutto per essere evento deve essere visto qui, nella circolarità esposta, senza angoli dietro cui nascondersi, senza spigoli.
Il centro sporco e grottesco della nostra natura, la tempesta senza riparo e le peggiori anomalie umane…le più spettacolari…le più definitive.
Niente maschere per i re e i signori, farse di loro stessi, scomposti dalla scoperta di una nuova organizzazione del senso.
Niente armi per i malvagi, abili ad avvelenarsi del loro stesso fiele, ridotti a corpi ricoperti da una pelle sostitutiva della propria.
Niente trionfo per le anime buone, camuffati e sciupati dalla sciagura, perdono la possibilità di vedersi in qualcosa di buono, per il tempo che a loro resta.
Niente verità fuori dalla follia.

MARIA GRAZIA, ASPIRANTE AIUTOREGISTA, 25 AGOSTO 2012.

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